CITAZIONE (Gafi.90 @ 16/2/2010, 23:10)
we Tyler, ma l'ultimo video lo hai fatto tu?
Ha l'occhio l'ungo il nostro Gafi...
io avrei fatto un montaggio più raffinato, c'è qualcosa di mio però in giro...
CITAZIONE (iaio72 @ 16/2/2010, 23:17)
perche dici era un orgoglio italiano? ora non lo è piu?
Purtroppo è scomparso da svariati anni anni caro socio, lo avevo scritto anche nel post di riposta a Trinity ieri notte:
CITAZIONE (Tyler J.Durden @ 16/2/2010, 03:00)
Il gruppo Fiat ha ucciso un marchio glorioso come l'Alfa Romeo quando smantellarono le linee di produzione del magnifico V6 dell'ingegner Busso, uno dei migliori 6 cilindri a livello mondiale, dissero che era fuori con le normative antinquinamento nel 2004 mentre nella sua ultima evoluzione da 3.2 era conforme alle normative Euro 4
In realtà in Fiat non c'era più la voglia e la passione di produrre un propulsore così sofisticato e costoso, la produzione finì nel dicembre dello '05, le ultime auto che montarono il V6 Busso nella sua massima evoluzione da 3.2 cc che erogava ben 250 CV furono le Alfa 156 GTA e Alfa 147 GTA, ci fu anche un unità meno potente installata sulle Alfa GTV, Spider, 166 e GT che erogava 240 CV, da notare che il V6 Busso per erogare questa potenza non utilizzava la doppia candela per cilindro come sui Twin Spark e nemmeno il variatore di fase elettropneumatico adottato sulle Alfa 75, il maledetto gruppo Fiat rimpiazzò questo magnifico 6 cilindi interamente prodotto in Italia da un grandissimo ed indimenticabile ingegner Beppe Busso, che ho sempre stimato ed amato come fosse mio padre, che diede l'anima per l'Alfa Romeo, con un ignobile e pessimo 6 cilindri di produzione GM ovvimante per abbattere i costi di produzione visto che la gloriosa Alfa Romeo, che dal 1932 era del Gruppo IRI, bei tempi in cui era un azienda in forte espansione, nel 1986 passò purtroppo nelle mani del Gruppo Fiat Auto S.p.A. e da lì iniziò il discreto declivio di questa gloriosa azienda, inziato con l'eliminazione della trazione posteriore e finito con lo smantellamento dello stabilimento di Arese ed operai lincenziati in tronco nonostante avvessero già intascato i finanziamenti pubblici, che schifo!!!
CITAZIONE (Carrie-Ann @ 16/2/2010, 23:50)
beh dai.... Non saro' un intenditrice ma la 166 e' stata un auto non apprezzata, discutibili linee e pure scarsissimo successo. Come la alfa90 del resto. O no ??
Stavolta devo darti ragione Trinity, l'Alfa 166 anche restyling non prese mai molto terreno anche se era un ammiraglia di grande qualità e con motori davvero performanti soprattutto l'unità 3.0 V6 precedentemente citata release con 10 CV in meno, si portava dietro anche la cattiva fama del primo modello che non fece mai successo, il pubblico non apprezzò il frontale soprattutto con i gruppi ottici molto stretti che lasciavano uno spazio enorme alla calandra con lo scuddetto Alfa Romeo ma penalizzavano la linea filante e sportiva che caratterizzava e caratterizza tutte le vetture del Biscione. Non mi sembra che non te ne intenda però, hai fatto un esempio molto calzante con l'Alfa 90, una altra vettura di scarso impatto sul grande pubblico. Diciamo che aveva l'ingrato compito di rimpiazzare un auto di successo che andava in pensione come la mitica ed indimenticabile Alfetta, precisiamo anche che nel periodo di uscita della 90, siamo nel 1984, l'Alfa Romeo era in un momento economico non molto felice, gli ingegneri decisero quindi di riutilizzare il pianale ed una parte della meccanica dell'Alfettona, ingaggiarono Bertone per disegnare un erede degna della progenitrice ma stavolta il designer toppò, anche se in tutta sincerità a me
pieceva l'Alfa 90 (avevamo un bel esemplare grigio argento 2.0 Iniezione che ha dato sempre belle soddisfazioni), il risultato uscito dalla matita di Bertone fu una vettura dalla linea pulita ma troppo squadrata e vagamente retrò, ricordava quasi uno stile americano, paragonata alla concorrenza del tempo non fu facile imporla sul mercato, in quel periodo poi dovette anche scontrarsi con un ammiraglia di successo come la Lancia Thema.